Giacca e cilindro

Come reagiscono la Berna federale e i diplomatici svizzeri alla notizia dell’uccisione del Presidente degli Stati Uniti nel 1963? Si telegrafa, si telefona, ci si riunisce, ci si cambia informazioni, si inviano condoglianze. Autore Urs Hafner e i nostri documenti raccontano questo e molto di più.

Uccisione del presidente Kennedy, telegrafo 22.11.1963

Il 22 novembre del 1963 il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy fu assassinato a Dallas. La notizia venne accolta in tutto il mondo con grande sgomento. Kennedy per il suo fascino e la sua giovinezza rappresentava per molti la speranza di poter migliorare il mondo, proprio come Barack Obama.

Subito dopo l'attentato, che accadde nella fase più intensa della Guerra fredda, aumentarono i contatti diplomatici, anche tra i consolati svizzeri negli Stati Uniti, l'ambasciata a Washington e Berna: condoglianze, telegrammi, telefonate e riunioni straordinarie. Si cercava il colpevole e il movente, ci si interrogava su quale politica avrebbe seguito Lyndon B. Johnson, successore di Kennedy, e sulle ripercussioni sul blocco orientale.

Ci sono altre questioni, più pragmatiche ma non meno urgenti, che dovette affrontare il Consiglio federale, che decise di mandare uno dei suoi rappresentanti, Friedrich Traugott Wahlen, al funerale di Kennedy. Il 23 novembre alle 18.30 Alfred Zehnder, ambasciatore svizzero a Washington, comunicò con un dispaccio al Consiglio federale di aver informato il Dipartimento di Stato della partecipazione della delegazione svizzera alle esequie di Kennedy. L'intervento dell'ambasciatore svizzero si rivelò estremamente utile: non solo si occupò di far mettere la corona funebre al posto giusto secondo l'usanza americana, ma fornì al governo svizzero informazioni importanti di cui probabilmente non era a conoscenza, ossia che il codice di abbigliamento al funerale di un presidente americano prevedeva giacca e cilindro.

Autore: Urs Hafner