Nel novembre 1938 la polizia tedesca arrestò il cittadino svizzero Maurice Bavaud, perché viaggiava in treno senza biglietto. Dopo il suo arresto Bavaud confessò di aver pianificato un attentato contro Adolf Hitler. Davanti al giudice Bavaud dichiarò che Hitler costituiva un pericolo per l'umanità. Il 18 dicembre 1939 il Tribunale del Popolo condannò per questa ragione Bavaud alla pena di morte. Il 14 maggio 1941 Bavaud fu decapitato. Già da fonti coeve emerge il rimprovero mosso all'ambasciatore svizzero a Berlino, Hans Frölicher, di non aver perorato a sufficienza la causa del condannato per riguardo verso i nazionalsocialisti. Nei primi anni 1950 la Confederazione sostenne gli sforzi intrapresi per revocare la condanna. La riabilitazione giuridica avvenne nel 1955. Le motivazioni di Bavaud suscitano dagli anni 1970 un vivace dibattito. Il Consiglio federale dichiarò già nel 1998 che il Governo svizzero dell'epoca e i suoi rappresentanti, compresa l'ambasciata di Berlino, trascurando di perorare la causa di Maurice Bavaud non si erano assunti appieno le loro responsabilità.
L'AFS presenta una selezione di documenti sulla vicenda. Queste fonti storiche sono liberamente accessibili e gli originali possono essere consultati nelle sale di lettura.
(1) Schreiben der Schweizer Gesandtschaft in Berlin vom 4. Januar 1940, in: E 2001(E)-01 1991/17, Az. B.34.95.A.1.Bavaud, Maurice, 1939-1981, Band 549.
(2) Schreiben des Eidg. Politischen Departements vom 8. Januar 1940, in: E 2001(E)-01 1991/17, Az. B.34.95.A.1.Bavaud, Maurice, 1939-1981, Band 549.
(3) Schreiben der schweizerischen Gesandtschaft in Berlin vom 13. Juni 1941, in: E 2001(E)-01 1991/17, Az. B.34.95.A.1.Bavaud, Maurice, 1939-1981, Band 549.
(4) Schreiben und Bericht der Schweizerischen Bundesanwaltschaft vom 16. Juli 1940, in: E 4320 (B) 1990/266, Az. C.16.1881. Bavaud, Maurice, 1940-1941, Band 189.
Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha pronunciato il 7 novembre 2008 una dichiarazione su Maurice Bavaud, condannato a morte in Germania nel 1939 per aver attentato alla vita di Adolf Hitler. Le fonti storiche su questa vicenda si trovano all'Archivio federale svizzero (AFS).
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