Il 1980 in televisione

Beschwerdebrief, in: BAR E8001C#1988/172#3729

Dopo un nuovo scandalo alla televisione svizzera un maestro di Sins in pensione scrive una lettera al Consigliere federale Willi Ritschard, affinché questi si mobiliti per porre fine a tutta quella confusione sul piccolo schermo. A dire il vero il capo del Dipartimento delle finanze non è proprio la persona giusta a cui rivolgersi, ma il cittadino esasperato sembra avere fiducia nel socialdemocratico.

Dalla primavera del 1980 la Svizzera è in subbuglio. I movimenti sociali degli anni Ottanta colpiscono Basilea, Berna, Losanna, Zurigo e altre città. Giovani dimostranti rivendicano degli spazi autogestiti - i cosiddetti centri giovanili autonomi - scontrandosi violentemente con la polizia. Mentre i movimenti del Sessantotto, che combattevano per una società senza classi, erano di stampo più teorico, quelli degli anni Ottanta celebrano l'esibizione anarchica e teatrale, rifiutando il dialogo composto e ragionevole.

L'opinione pubblica viene confrontata con questo atteggiamento radicale attraverso la televisione. Il 2 luglio del 1980 delle persone camuffate tra il pubblico portano all'interruzione di un dibattito televisivo sulle sommosse. Il 15 luglio - proprio prima della missiva dell'insegnante di Sins al Consigliere federale - due rappresentanti del movimento di protesta spacciandosi per il signore e la signora Müller fanno la parodia dell'atteggiamento della borghesia conservatrice. Il 3 maggio del 1981 due persone mascherate riuscirono addirittura ad entrare nello studio del telegiornale e a mettere sotto il naso del presentatore sbalordito uno striscione con cui si richiedeva la liberazione di un detenuto. Da quel momento il ben oliato meccanismo televisivo non sarebbe più stato messo così a dura prova.

Fonte: Tagesschau vom 3.5.1981, in: "Freedom and Sunshine for Giorgio Bellini", Archivperlen vom 10.03.2010, www.srf.ch.

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Bibliografia

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