L'epoca della trasformazione: la Svizzera tra il 1798 e il 1848

La Svizzera moderna affonda le sue origini nel XVIII secolo. Il periodo fino al 1848 è improntato da fasi di continuità ma anche di frattura. Fonti conservate nei fondi dell'Archivio federale svizzero documentano temi di carattere politico, giuridico, militare e di storia dell'amministrazione oltre che aspetti di politica estera, socioeconomici o sociologici.

Repubblica Elvetica (1798-1803)

Gli eventi rivoluzionari avvenuti in Francia e la successiva occupazione francese scossero il popolo e le città della Svizzera. Molti si adoperarono a favore di un nuovo ordinamento politico, sperando di ottenere delle Costituzioni cantonali più eque.

Il 28 marzo 1798 il commissario e rappresentante del Governo francese Le Carlier dichiarò che la versione originaria della «Costituzione di Parigi» era vincolante per la Repubblica Elvetica. Il più antico documento costituzionale ufficiale è conservato presso l'Archivio federale sotto forma di libello stampato. Il 12 aprile del medesimo anno una Dieta straordinaria di deputati cantonali convocata in tutta fretta ad Aarau varò la prima Costituzione svizzera.

Tale Costituzione istituiva uno Stato moderno e una struttura amministrativa basata sul modello centralistico francese. Della Repubblica Elvetica facevano parte 18 cantoni, assoggettati a un sistema giuridico, economico e monetario congiunto. Il Governo centrale era costituito da un Parlamento e da un Direttorio ed era affiancato da Ministeri degli Interni, dell'Arte e della Scienza, della Giustizia e Polizia, delle Finanze, della Guerra e degli Affari esteri.

La frattura col passato fu incisiva, infatti i cantoni perdettero la loro autonomia. In retrospettiva, l'eredità politica della Repubblica Elvetica venne tuttavia giudicata in termini positivi: essa impose infatti nuovi valori quali la sovranità del popolo, la libertà, la parità di diritti, la democrazia, la divisione dei poteri e una Costituzione scritta. Tali valori confluirono nel 1848 anche nella Costituzione federale.

Mediazione (1803-1813)

Dopo il fallimento di un primo tentativo riformistico, Napoleone Bonaparte siglò la fine della Repubblica Elvetica il 30 settembre 1802 e lavorò assieme ai deputati dei cantoni a una nuova Costituzione. Il cosiddetto atto di Mediazione venne varato il 19 febbraio 1803 e dette il nome all'epoca successiva: la Mediazione, che durò dal 1803 al 1813.

La Svizzera divenne nuovamente una confederazione di Stati. I 19 cantoni ottennero ciascuno una propria Costituzione e videro restituiti molti dei loro diritti sovrani detenuti nel periodo antecedente il 1798.

Il Governo centrale, rappresentato dal Landamano della Svizzera, mantenne soltanto poche competenze, principalmente attinenti questioni di politica estera. Nell'ambito di politica interna egli era competente per il tribunale arbitrale tra i cantoni, le questioni militari, la dogana, la posta e la moneta nonché per la polizia sanitaria.

Dieta federale (1814-1848)

Sotto la pressione delle potenze vincitrici europee, il 29 dicembre 1813 la Dieta federale pose fine alla Mediazione. Il Congresso di Vienna riconobbe un accordo federale siglato il 7 agosto 1815 e la neutralità della Svizzera. Tre nuovi cantoni – Neuchâtel, Vallese e Ginevra – aderirono alla Confederazione.

Il Patto federale garantì il ritorno all'autodeterminazione dei cantoni, laddove venne reintrodotto il diritto di cittadinanza cantonale. L'unica struttura statale centralizzata fu l'Assemblea dei deputati cantonali, la cosiddetta Dieta federale: in questa sede venivano adottate le decisioni sulle questioni militari e di politica estera valide per l'intera Confederazione. Per tutte le decisioni era necessaria la maggioranza assoluta, quindi l'approvazione di 12 su 22 cantoni.

L'Archivio della Dieta federale documenta tale decentralizzazione politica. Al tempo stesso vi si trovano anche testimonianze di una progressiva armonizzazione in altri ambiti: vanno annoverati in tal senso la stesura di una cartografia della Svizzera, l'unificazione delle unità di misura e di peso e la realizzazione di un sistema statistico globale svizzero.

Negli anni '40 del XIX secolo si acuì e si intrise di aspetti religiosi l'antico conflitto tra le forze liberali e affini alla Rivoluzione francese e quelle conservatrici, che si opponevano a tutti i cambiamenti del Patto federale. Con il Sonderbund i cantoni cattolici dettero vita a una propria alleanza, sostenuta da soldati stranieri. Nel 1847 la maggioranza liberale della Dieta federale decise lo scioglimento del Sonderbund e nominò il colonnello Henri-Guillaume Dufour alla carica di generale delle truppe federali. Ebbe così inizio la guerra del Sonderbund. Grazie alla vittoria dei cantoni liberali fu possibile tutelare l'unità nazionale svizzera. Il 27 giugno 1848 la Dieta federale istituì una Commissione di revisione, incaricandola dell'elaborazione di una nuova Costituzione federale.

Nell'Archivio federale svizzero sono conservati gli atti relativi alle Costituzioni cantonali e federali dal 1798 al 1848. Inoltre archivi privati contemporanei forniscono preziosi documenti integrativi, come ad esempio il fondo Diari, lettere e documenti singoli privati (1733-1918). A ciò si aggiungono copie di documenti attinenti la Svizzera provenienti da archivi stranieri (Raccolta (PDF, 141 MB, 28.09.2012) di trascrizioni), fonti sulla difesa nazionale oppure sulla rappresentanza svizzera a Parigi (1798-1939).

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Ultima modifica 04.11.2019

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